martedì 28 maggio 2013

Prospettive della distanza (verrà la morte a mettere ordine a questa mia vita).


C'è, ci sarà sempre, qualcosa di dannatamente sbagliato in quello che faccio
è un morbo non letale di essere nel mondo.
E' tutta la mia vergogna: è il motivo per cui non parlo
è la lingua che traduce la disaffezione di chi ti sta attorno.

A questa età nessuna debolezza è scontata, alla fine tutto va a processo
e la mia passività è il peccato mortale che sconto in questo inferno.

Si possono colmare dello stesso colore le distanze tra due punti di fuga,
una volta scoperti inconciliabili gli orizzonti che li generano?

Mettere in prospettiva - una buona volta - la mia vita, senza emblemi, solo dati reali
La distanza infinita si ridurrà e chissà se farà paura?!
Io è nel tempo dell'impossibile che viaggio liberamente: di quella libertà che rende inaffidabili; per cui vili...
sono un sasso colpito nel vuoto, moto infinito di eterno scompiglio.

Prenditi la testa tra le mani, fallo velocemente!
Disillusione, nessun tempo di ripresa.
Respiri ancora e questo ti deve bastare.
Svegliati dal letargo del sogno,
in nessun modo sarai meno solo.